Sar-EL: il racconto di Ferdinando

Qualche mese fa Ferdinando commentò un post sul programma Sar-El, dicendo di aver fatto l’esperienza. Gli chiesi di raccontarmi e ne venne fuori una sorta di intervista. La pubblico solo ora, con oltre 6 mesi di ritardo. Mi scuso con Ferdinando – che ringrazio per la disponibilità e la pazienza – ed allego anche una piccola galleria di foto che Ferdinando ci ha inviato.

Il desiderio di far parte dell’esercito Israeliano da parte mia e’ nato nell’82 quando l’esercito di franceschiello (quello Italiano) e’ stato inviato in fretta e furia in Libano x obbedire ai creditori americani via N.A.T.O.
Io non ne feci parte perche’ come giovane sergente venni impiegato in Italia per i servizi di caserma…

Stare dalla parte di Israele ha profonde radici in me seppure non sia ebreo, ma mi identifico molto nel popolo di Abramo…
Sono venuto a conoscenza del Sar El attraverso internet e da li’ ho incontrato il sig.  Zarfagna nella Sinagoga di Roma, all’epoca vivevo in quella citta’.
Fare del volontariato pro Israele e attraverso l’Esercito ed in quei luoghi non mi e’ parso vero…la stessa collaboratrice di Zarfagna  me lo lesse negli occhi.

Dal colloquio di Roma ho ricevuto tutti i dettagli per organizzare i preparativi per il viaggio ed un opuscolo che presentava il Sar El nei particolari.

Durante il volo aereo ho avuto modo di conoscere italiani come me che desideravano fare del volontariato pro Israele e nello stesso tempo visitare quei luoghi in maniera piu’ ampia tipo la zona cristiana di Gerusalemme o il mar Morto…

Una volta arrivati a Tel Aviv ci ha ricevuto l’organizzatrice della logistica,s ig.ra Laura se ben ricordo…bello e’ stato il vedere salutare da parte di chi ci ha ricevuto tutti quei volontari che stavano per bissare l’esperienza in Sar El, loro sono stati accolti con grande calore…
Ci hanno subito portato in una casema dove siamo rimasti per 10 giorni, li’ ci siamo messi tutti al loro servizio…

Il nostro lavoro quotidiano era quello di operare nella linea dei viveri per il fronte, mattina e pomeriggio, coadiuvati dai locali che in parte ci assistevano loro stessi x i nostri bisogni, mi sono ingrassato di 10kg, negli intervalli ci facevano mangiare e cantare…
Parlando l’inglese maccheronico non ho potuto relazionare in primis con i soldati, ma molti ebrei italiani parlavano l’inglese meglio del mio italiano e quindi ne sono venuto a capo.

Con qualche giorno libero ognuno di noi volontari ha potuto sbizzarrirsi nello scegliere il ventaglio di proposte offerteci dai locali, io ne ho approfittato per rivedere la Gerusalemme cristiana.
(luoghi da me gia’ visitati qunado ho fatto lo scambio di brevetto di paracadutismo qulache anno prima).

L’impressione di Israele e’ quella di un luogo sacro alle tre religioni monoteiste che seppur legate all’unico vero Dio vengono divise per interessi di pochi…
Bello e’ stato l’ultimo giorno, un “commovente arrivederci” suggellato da un attestato-ricordo a me caro. Ma il bello doveva ancora venire, e cioe’ vedere nel lungomare di Tel Aviv ebrei ed arabi passeggiare lungo la costa insieme senza che uno disturbasse l’altro…

Della preghiera dei soldati Israeliani ne ho gia’ parlato, consiglio in toto a tutti i giovani ebrei italiani di andare in quei luoghi a respirare quell’aria indescrivibile di una terra sacra ai loro avi, li’ si sentiranno piu’ ebrei che mai e fugherebbero ogni dubbio sul perche’ vengono alle armi gli Israeliani, loro connazionali.

Ferdinando

One thought on “Sar-EL: il racconto di Ferdinando

  1. Ferdinando Paolocci says:

    A completamento della mia lettera sono a correggere ed ampliare quanto segue:
    1)…era l’anno 2’006, in estate post sequestro del soldato Gilad Shalit quando ho svolto l’attivita’ in oggetto.
    2) ad accoglieci all’aereoporto di Tel Aviv c’era la sig.ra Pamela Lazarus
    3) rendo noto che nell’anno 2’000 sempre in quei luoghi ho svolto con l’ A.N.P.d’I. attivita’ di paracadutismo militare con l’esercito israeliano.Altra bella esperienza.

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